Windows XP e Office 2003 vanno in pensione. E gli hacker preparano la festa

08-03-2014 20:54 -

Microsoft ha annunciato che dalla prossima primavera il sistema operativo più longevo e utilizzato della sua storia non sarà più supportato. Esponendo i Pc su cui resterà installato a notevoli rischi per la sicurezza.

L´8 aprile 2014 è una data da segnare. Dopo oltre dodici anni, giunge al capolinea l´avventura di Windows XP. Quel giorno, infatti, Microsoft rilascerà gli ultimi aggiornamenti per il sistema operativo più longevo della sua storia. A comunicarlo lo stesso colosso informatico di Redmond con un messaggio stringato ma quanto mai eloquente: "Ora è il momento di passare ad un più moderno sistema operativo Windows e modernizzare l´infrastruttura IT". Tradotto: fine dell´avventura, XP va in pensione.

Pc sotto attacco. Dietro una scelta assolutamente legittima si aprono anche altri scenari. Primo su tutti quello relativo alla sicurezza. Nell´ultimo anno, da quando è arrivata l´ufficialità dell´abbandono di XP, esperti ed analisti hanno tentato più volte di lanciare l´allarme, richiamando l´attenzione sulle conseguenze (e soprattutto sui rischi) della fine del supporto. Voci sinora passate piuttosto in sordina ma che, a conti fatti, dovrebbero interessare qualche centinaia di milioni di utenti.

Il prossimo 8 aprile sarà online l´ultimo pacchetto di aggiornamenti per la produttività e la sicurezza destinati a Windows XP (e, contemporaneamente, a Office 2003). Da quel giorno Microsoft non fornirà più alcuna patch di correzione né assistenza tecnica e i computer che continueranno a connettersi in rete saranno ogni giorno più esposti ad attacchi di virus, spyware e malware che potranno così creare notevoli problemi di funzionamento del PC, se non proprio rubare informazioni private. Anche se i veri problemi dovrebbero arrivare solamente trenta giorni dopo, durante il ´patch-day´ di maggio (il primo che escluderà XP). Inoltre, gradualmente, pure i fornitori di software, hardware e accessori smetteranno di supportare i loro prodotti su XP non rilasciando più aggiornamenti e driver. Contribuendo a creare condizioni di lavoro sempre meno sicure.

Esperti in sicurezza informatica sostengono che: "Il mese successivo al ritiro di Windows XP criminali informatici di tutto il mondo inizieranno ad effettuare il reverse engineering degli aggiornamenti rilasciati per verificare se le vulnerabilità corrette nei sistemi operativi più recenti siano presenti anche su Windows XP". In pratica, i pirati informatici potranno sbizzarrirsi in un ambiente vulnerabile e che tale rimarrà per sempre. A meno che si decida di non connettersi mai in rete e di non collegare al pc periferiche di archiviazione che potrebbero eventualmente contenere minacce informatiche. Insomma una campana di vetro non proprio realisticamente sostenibile.

Privati e aziende di fronte a un bivio. Cosa fare? Oltre all´impraticabile soluzione di isolare il più possibile i computer, evitando che si colleghino in rete (evitando anche ´intrusioni´ wireless), una follia per un´epoca in cui si è costantemente connessi, sarebbe quindi preferibile fare un upgrade, optando per i sistemi operativi di ultima generazione, più performanti e sicuri. È solo questione di budget. E se, ragionando per assurdo, questo passaggio potrebbe essere un sacrificio sopportabile (ma non cruciale) per utenti sporadici diventa invece necessario per aziende, società e per quanti hanno nel computer lo strumento principale di lavoro. Pensiamo a tutte quelle realtà lavorative sempre collegate in rete. L´assenza di difese potrebbe presto portare alla sottrazione di dati sensibili di clienti e dipendenti, alla distruzione di documenti riservati, a gravi perdite economiche.

Quali sono i passi da seguire per aggiornare il proprio Pc e non farsi trovare impreparati all´appuntamento dell´8 aprile? Il miglior percorso di upgrade è sicuramente passare al suo prodotto più nuovo: Windows 8.1 Pro, che unisce alla caratteristiche di base già presenti in Windows 7 notevoli miglioramenti sulla sicurezza, sui tempi di avvio e risposta ai comandi, garantendo anche piena compatibilità con i dispositivi touch e con le applicazioni di ultima generazione. Si tratta di una piccola spesa, soprattutto se paragonata con i costi di manutenzione periodica, quasi obbligatori nel caso di un sistema in pericolo come XP. Una soluzione transitoria potrebbe essere passare a Windows 7, per il quale Microsoft garantisce il supporto sino al 2020.

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